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Stefano Minelli
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perché SMART e non HOME !?!?!?
Molti associano il termine Smart Working con il “lavorare da casa”, ma non è corretto e certamente impreciso. Prendendo spunto dalla definizione che ne dà l’Osservatorio del Politecnico di Milano, lo Smart Working “è una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta di spazi, orari, strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione dei risultati”. Cosa significa? Che l’azienda dà al collaboratore la possibilità di identificare il luogo (può anche essere l’azienda se ha spazi adatti, la casa, la biblioteca, il parco pubblico) e l’arco di tempo (diverso da quello canonico 9-17) per svolgere la propria attività lavorativa attraverso l’utilizzo di strumenti digitali. La produttività dei lavoratori non si misura con la presenza fisica sul luogo di lavoro ma con il raggiungimento di risultati concreti e misurabili, preventivamente discussi e concordati con il datore di lavoro. Nei casi più
diffusi lo Smart Working viene applicato per 1 o 2 giorni a settimana, ma pare destinato a crescere.
un recente articolo del sole24ore in merito allo smartworking ed all’attuale scenario covid19 (link sotto)
un contributo degli osservatori digitali (Politecnici) Consiglio vivamente la lettura dell’intero articolo e di tutti i documenti allegati agli imprenditori e prima di approcciare tale tecnica (link sotto)
https://blog.osservatori.net/it_it/smart-working-cos-e-come-funziona-in-italia
Egregio Dottore,
ho il piacere di informarLa che il Consiglio di Gestione, nella seduta del 25 settembre u.s., ha deliberato la Sua nomina a componente della Commissione assicurativa dell’OIC in rappresentanza di Confagricoltura.
La ringrazio per la Sua disponibilità e per il prezioso contributo che vorrà dare per un proficuo svolgimento dei lavori della Commissione.
La legge di bilancio 2020 sostituisce le 2 misure preesistenti con crediti di imposta nel quinquennio al posto del maggior costo fiscale. Un segno di miglioramento a mio avviso. A regime un credito di imposta del 6% sui beni non ricompresi nelle tabelle A e B.
Partiamo da questa assunzione … presa dalle istruzioni del modello unico relativa al prospetto S “aiuti di stato”:
L’indicazione degli aiuti nel prospetto è necessaria e indispensabile ai fini della legittima fruizione degli stessi; la compilazione è richiesta anche in caso di aiuti maturati nel periodo d’imposta di riferimento della dichiarazione ma non fruiti nel medesimo periodo.
Proseguendo ….:
Il prospetto deve essere compilato con riferimento agli aiuti specificati nella “Tabella codici aiuti di Stato”, presente nelle istruzioni dei modelli Redditi; così, ad esempio, per il credito d’imposta Formazione 4.0 andrà riportato il codice 54 mentre per il credito d’imposta investimenti pubblicitari il codice 57.
In altri termini, vanno indicati anche gli importi già esposti nei relativi quadri della dichiarazione come, ad esempio, nel quadro RF o nel quadro RU. Invece, gli aiuti che non sono espressamente previsti nei rispettivi quadri della dichiarazione, richiedono il codice residuale 999.
Adesso io, imprenditore, mi chiedo che succede se non li indico … e le conclusioni a cui sono arrivato sono 2:
Questo il sito del RNA ove poter verificare la posizione del singolo sul censito:
https://www.rna.gov.it/RegistroNazionaleTrasparenza/faces/pages/TrasparenzaAiuto.jspx
Comunque direi di controllare il prospetto S “aiuti di stato” se contiene sia ciò che viene erogato e poi aggiungere ogni aiuto esposto nei quadri della dichiarazione UNICO2019 compilati per crediti di imposta e “aiuti di stato” …verificare se tali sono … ed esporli nel prospetto S anche se non presenti nel RNA ….
…E importante !!
All’errore si può rimediare, in caso di UNICO già trasmesso, con una dichiarazione integrativa.
Qualcuno dovrà spiegarci perché se ottengo un beneficio dallo stato ….. in forza di una legge ….. e non lo espongo in dichiarazione….. non posso usufruirne !?!? Il nesso normativo mi manca. #violazionedeldiritto
Netflix pubblica mensilmente sul proprio web la LEADERBOARD ISP tra gli indicatori di performance di tutto il il mondo e nel link allegato trovate la classifica aggiornata ad agosto 2019 per l’italia.
https://ispspeedindex.netflix.com/country/italy/
Leggi tutto “NETFLIX vota i providers Italiani ed aggiorna mensilmente la classifica delle rilevazioni.”La Corte, sollecitata da un rinvio pregiudiziale dei giudici tedeschi, ha infatti statuito che l’esenzione dall’Iva prevista dall’art. 132 della direttiva Iva per le prestazioni di insegnamento non è applicabile alle attività didattiche/formative finalizzate al conseguimento delle patenti di guida, mettendo così fuori causa la tesi dell’amministrazione finanziaria italiana (ma non solo) che affermava il contrario:
Leggi tutto “AUTOSCUOLE perdono l’esenzione IVA”Siamo nell’era del marketing e dei budget di fine anno, le case automobilistiche fanno politiche di “prendi ora e paghi dopo”.
Però se non ho capito male: oggi ti calcolano il reddito e ti mettono il voto con gli ISA … sul reddito sviluppato congruo e con il voto ISA calcolano le imposte dovute…….. imposte che cominci a pagare a settembre … ma poi entro dicembre loro possono cambiare gli ISA (e dovranno rifare i conti post versamento alcuni casi);
Qualcuno può spiegarmi questa cosa ?!
La misura Voucher per consulenza in innovazione è l’intervento che, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
La dotazione finanziaria stanziata per l’attuazione dell’intervento è pari a 75 milioni di euro ripartita per ciascuna delle annualità 2019, 2020, e 2021.
Leggi tutto “Voucher per consulenza in innovazione”